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Canzone per Piero

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Accordi Canzone per Piero

Intro:
             

             
                 
Mio vecchio amico di giorni e pensieri 
                          
da quanto tempo che ci conosciamo,
                        
Venticinque anni son tanti e diciamo 
                        
un po' retorici che sembra ieri
                           
Invece io so che è diverso e tu sai quello 
                            
che il tempo ci ha preso e ci ha dato
                     
Io appena giovane sono invecchiato, 
                              
tu forse giovane non sei stato mai
 
                            
Ma d'illusioni non ne abbiamo avute, 
                
o forse si, ma nemmeno ricordo,
                        
Tutte parole che si son perdute 
                               
con la realtà incontrata ogni giorno

                            
Chi glielo dice a chi è giovane adesso 
                    
di quante volte si possa sbagliare,
                  
Fino al disgusto di ricominciare 
                                   
perché ogni volta è poi sempre lo stesso
                          
Eppure il mondo continua e va avanti 
                       
con noi o senza e ogni cosa si crea
                      
Su ciò che muore e ogni nuova idea 
                                 
su vecchie idee e ogni gioia su pianti

                              
Ma più che triste ora è buffo pensare 
                        
a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
                           
A tutti gli attimi lasciati andare 
                           
e ai miti belli delle nostre estati

                          
Dopo l'inverno e l'angoscia in città 
                    
quei lunghi mesi sdraiati davanti,
                      
Liberazione del fiume e dei monti 
                           
e linfa aspra della nostra età
                       
Quei giorni spesi a parlare di niente 
                       
sdraiati al sole inseguendo la vita,
                   
Come l'avessimo sempre capita, 
                        
come qualcosa capito per sempre

                        
Il mio Leopardi, le tue teologie: 
                      
"Esiste Dio?" Le risate più pazze,
                             
Le sbornie assurde, le mie fantasie, 
                             
le mie avventure in città con ragazze

                    
Poi quell'amore alla fine reale 
                    
tra le canzoni di moda e le danze:
                              
"È in gamba sai, legge Edgar Lee Masters 
                                 
Mi ha detto no, non dovrei mai pensare"
                  
Le sigarette con rabbia fumate, 
                          
i blue jeans vecchi e le poche lire,
                     
Sembrava che non dovesse finire, 
                             
ma ad ogni autunno finiva l'estate

                               
Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi, 
                        
ma cosa siamo e che senso ha mai questo
                         
Nostro cammino di sogni fra specchi, 
                           
tu che lavori quand'io vado a letto

                    
Io dico sempre non voglio capire, 
                         
ma è come un vizio sottile e più penso
                        
Più mi ritrovo questo vuoto immenso 
                            
e per rimedio soltanto il dormire
                        
E poi ogni giorno mi torno a svegliare 
                        
e resto incredulo, non vorrei alzarmi,
                       
Ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi 
                                     
le mie domande, il mio niente, il mio male...

            

         

## Credits

GUCCINI FRANCESCO © EMI MUSIC PUBLISHING ITALIA SRL