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Odỳsseus

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Accordi Odỳsseus

Intro:
      
  
  
Bisogni che lo affermi fortemente
     
Che, certo, non appartenevo al mare
    
Anche se Dei d'Olimpo e umana gente
      
Mi sospinsero un giorno a navigare,
  
E se guardavo l'isola petrosa,
                  
ulivi e armenti sopra a ogni collina c'era
       
Il mio cuore al sommo d'ogni cosa,
                           
C'era l'anima mia che è contadina
   
Un'isola d'aratro e di frumento
         
Senza le vele senza pescatori
          
Il sudore e la terra erano argento
                            
Il vino e l'olio erano i miei ori

         
Ma se tu guardi un monte che è di faccia,

Senti che ti sospinge un altro monte
   
Un'isola col mare che l'abbraccia
   
Ti chiama un'altra isola di fronte
  
E diedi un volto a quelle mie chimere
    
Le navi costruii di forma ardita,
        
Concavi navi dalle vele nere
                           
E nel mare cambiò quella mia vita
     
E il mare trascurato mi travolse
 
Seppi che il mio futuro era sul mare
          
Con un dubbio però che non si sciolse
                         
Senza futuro era il mio navigare

         
Ma nel futuro trame di passato
    
Si uniscono a brandelli di presente,
      
Ti esalta l'acqua e al gusto del salato
            
  Brucia la mente
          
E ad ogni viaggio reinventarsi un mito
         
A ogni incontro ridisegnare il mondo
   
E perdersi nel gusto del proibito
                        
  Sempre più in fondo

      

    
E andare in giorni bianchi come arsura,
          
Soffio di vento e forza delle braccia,
          
Mano al timone e sguardo nella pura
 
Schiuma che lascia effimera una traccia
  
Andare nella notte che ti avvolge
    
Scrutando delle stelle il tremolare
     
In alto l'Orsa e un segno che ti volge
                            
Diritta verso il nord della Polare
    
E andare come spinto dal destino
          
Verso una guerra, verso l'avventura
     
E tornare contro ogni vaticino
                          
Contro gli Dei e contro la paura
    
E andare verso isole incantate,
             
Verso altri amori, verso forze arcane,
         
Compagni persi e navi naufragate
          
Per mesi, anni, o soltanto settimane
                   
La memoria confonde e dà l'oblio,
           
Chi era Nausicaa, e dove le sirene
          
Circe e Calypso perse nel brusio
                         
Di voci che non so legare assieme
   
Mi sfuggono il timone, velam remo,
       
La frattura fra inizio ed il finire,
  
L'urlo dell'accecato Polifemo
                       
Ed il mio navigare per fuggire

     
E fuggendo si muore e la mia morte
        
Sento vicina quando tutto tace
   
Sul mare, e maledico la mia sorte
           
  Non trovo pace

Forse perché sono rimasto solo
     
Ma allora non tremava la mia mano
        
E i remi mutai in ali al folle volo
           
  Oltre l'umano

      

        
La vita del mare segna false rotte,
     
Ingannevole in mare ogni tracciato,

Solo leggende perse nella notte
  
Perenne di chi un giorno mi ha cantato
  
Donandomi però un'eterna vita
            
Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima,
          
Dandomi ancora la gioia infinita
                              
Di entrare in porti sconosciuti pri--ma

## Credits

GUCCINI FRANCESCO © BMG RIGHTS MANAGEMENT (ITALY) S.R.L., EMI MUSIC PUBLISHING ITALIA SRL